CHIRURGIA ESTETICA DEL SENO
La Chirurgia Estetica del Seno riveste un'importanza fondamentale in quanto non solo mira a ripristinare l'integrità fisico - estetica del seno, intangibile espressione di femminilità e di maternità nell' immaginario collettivo, ma anche il percorso psicologico individuale, che in taluni casi clinici risulta spesso compromesso.
Interventi chirurgici che eliminano oppure migliorano, e correggono imperfezioni, malformazioni, e difetti del seno.
Un seno piccolo o troppo sviluppato, cadente col sopraggiungere dell'età o flaccido dopo gravidanze e allattamenti, o un'asimmetria naturale o dovuta a malattia sono i problemi che la Chirurgia estetica del seno, ricostruttiva ed estetica è in grado di risolvere.
INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA DEL SENO
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DOMANDE FREQUENTI
1Mi sono operato 2 mesi fa di ginecomastia e in questo momento ho il petto gonfio, pieno di linfa. E' possibile mettere un drenaggio per farlo sgonfiare?
La ginecomastia se viene trattata con una liposcultura comporta talvolta un gonfiore che può protrarsi per alcuni mesi ma si risolve spontaneamente. Purtroppo non si tratta di un versamento ovvero di un accumulo di liquido visibile che potrebbe quindi essere drenato ma si tratta invece di un ingorgo del micro circolo linfatico. Possono aiutare le guaine compressive da portare giorno e notte ed eventualmente dei massaggi linfo drenanti. Per il resto, un po di pazienza!
2Se ci si opera in una clinica privata, cosa bisogna osservare? Cosa non deve mancare nella sala operatoria? Cosa mi devo assicurare sia presente in caso di imprevisti o emergenze?
In Italia esiste una normativa molto rigorosa sulla concessione delle autorizzazioni alle strutture sanitarie private. Per quanto riguarda la chirurgia plastica (e non la medicina estetica) le strutture idonee minime sono classificate come Strutture Extra Ospedaliere di Chirurgia le quali hanno tutte le carte in regola in termini di strumentazioni, organizzazione e sicurezza per poter svolgere tutti gli interventi sia in anestesia locale che generale, in ricovero giornaliero. Queste strutture devono avere, tra le altre cose una convenzione con un ospedale pubblico nel caso in cui dovesse essere necessario trasferire un paziente che manifesti una complicanza o richieda un ricovero più lungo di un giorno. Oltre a questa tipologia di clinica esistono altre realtà private di complessità maggiore come strutture di Day Surgery o Cliniche con ricovero ordinario. Per rispondere alla domanda, il paziente non deve controllare niente in particolare ma deve semplicemente verificare che la clinica sia di una delle tipologie dette. Esistono infatti enti preposti (ASL e NAS) che eseguono controlli frequentissimi e rigorosi su tutti i requisiti necessari.
3Se all'esame ecografico mammario viene riscontrata una falda fluida periprotesica, vuole dire che la protesi è rotta?
Assolutamente no. Reperire una falda fluida attorno alla protesi è estremamente frequente e nella maggior parte dei casi del tutto normale. Attorno ad ogni protesi si forma come noto un rivestimento di tessuto connettivo detto CAPSULA. Tra la capsula e la protesi spesso si formano delle sottili falde fluide di siero, del tutto innocue. Questo reperto è più frequente con le protesi lisce e meno con quelle tesaurizzate.
4Dopo aver fatto una mastoplastica additiva ho eseguito un'ecografia e nel referto c'è scritto presenza bilateralmente di profonde e multiple pliche radiali. Cosa sono? Mi devo preoccupare ?
In assenza di alcun tipo di disturbo (es. seno rigido, dolore) o difetto estetico, questo referto non indica niente di preoccupante ed è anzi un riscontro piuttosto frequente. Le pretesi mammarie in gel di silicone usate nella mastoplastica additiva non sono dei “sassi” rigidi ma dei dispositivi morbidi che possono cambiare leggermente forma a seconda della posizione che si assume. Gli esami strumentali (Eco soprattutto) evidenziano spesso delle ripiegature sui profili delle protesi che sono assolutamente normali. In assenza quindi di altri problemi non c’è da preoccuparsi. Il fatto che il referto indichi questo aspetto da entrambi i lati è ulteriormente rassicurante. In caso contrario è bene rivolgersi al proprio chirurgo per una visita ed eventualmente eseguire ulteriori esami (di solito una risonanza magnetica).
5Ho fatto una mastoplastica addittiva sottomuscolare, dopo quanto tempo posso avere rapporti sessuali senza avere problemi di cicatrici e manipolazione? Ed essere perfetta senza far capire che ho fatto l'intervento?
Il tempo di recupero dopo la mastoplastica additiva, indipendentemente dal piano di alloggiamento delle protesi, è di circa 1 mese. Questo significa che trascorso questo tempo le protesi sono solitamente stabili e “fissate” nella giusta posizione, le ferite sono guarite da un pezzo e le cicatrici sono molto resistenti. Qualsiasi fastidio residuo dopo l’intervento è in genere ormai scomparso. In questi termini è possibile riprendere qualsiasi tipo di attività “normale”, compresa l’attività sessuale. Per quanto riguarda invece il fatto di non destare sospetti il discorso è più complicato. La cicatrice può rimanere arrossata anche 6 mesi o più e durante questo tempo è piuttosto visibile. Inoltre le mammelle almeno i primi mesi hanno una consistenza un po’ rigida che impiega qualche tempo a diventare più naturale.
6Cos’è la contrattura capsulare?
Il tessuto biologico che normalmente si forma attorno ad ogni impianto corporeo, si identifica come capsula e si forma anche attorno alle protesi mammarie. Non vi è nulla di strano o di patologico in questo. In qualche caso, riconducibile a circa l’1% delle pazienti operate, questa membrana invece di essere sottile tende ad accrescere il suo spessore ed a rendersi sintomatica. Può dare disagio, rigidità e tensione al tatto con diversi gradi di importanza. Questo quadro può essere innanzitutto prevenuto utilizzando tutti gli accorgimenti possibili per ridurre il rischio di raccolte peri-protesiche di liquido (siero) o sangue come ad esempio il posizionamento per 24 dopo l’intervento di sottili drenaggi. In secondo luogo sarà opportuno iniziare con massaggi ricorrenti e adeguati a mantenere morbida la membrana biologica peri-protesica. Non da ultimo è fondamentale l’impiego di protesi di prima scelta e qualità assoluta (Allergan® o Mentor® sono i marchi più validi). Infine sempre a scopo preventivo, l’assunzione di Accoleit un farmaco antistaminico che ha la proprietà di favorire la formazione di una capsula più morbida. Qualora le manovre preventive non si fossero rivelate sufficienti e la contrattura capsulare fosse sintomatica, si potrà procedere ad un intervento ambulatoriale di “capsulotomia” con sostituzione della protesi in oggetto.
7Con le protesi al seno è possibile svolgere gli esami diagnostici alla mammella?
Assolutamente si. Occorrerà solo informare il radiologo o il tecnico della presenza delle protesi perché possano adottare gli accorgimenti del caso.
8Quanto durano le protesi?
Le protesi hanno concettualmente una durata illimitata, essendo costituite di un materiale estremamente più duraturo della vita umana stessa. Tuttavia non possiamo considerare gli impianti un presidio da non sostituire mai. Si può dover ricorrere ad una sostituizione per motivi di necessità (complicanze peri-operatorie) per desiderio (di aumentare la taglia ottenuta) o perché sono trascorsi molti anni (anche più di 10) e la protesi non si adatta più bene ai parametri estetici del corpo che nel frattempo è invecchiato. Generalmente consiglio alle pazienti di eseguire una Risonanza Magnetica ogni 2 anni dopo i primi 10 anni dall’intervento. Infatti con questo esame è possibile controllare lo stato si salute della ghiandola e contestualmente anche l’integrità delle protesi nel tempo. Infine si può dire che, le protesi non vanno cambiate fintanto che il risultato piaccia e le stesse siano integre.
9L’esposizione al sole con le protesi è controindicata?
Si. Per il primo mese post-operatorio, le parti operate non devono essere esposte ai raggi UV. No. Oltre il primo mese e con adeguata protezione solare si può gradualmente riprendere l’esposizione
10Le protesi in aereo “scoppiano”
ALa gravidanza compromette il risultato dell’intervento?ssolutamente no. È un luogo comune entrato a far parte delle “leggende urbane” e dei passaparola, ma non ha riscontri reali.
11La gravidanza compromette il risultato dell’intervento?
Ogni donna e ogni mammella risponde diversamente alla gravidanza. I seni aumenteranno di volume in accordo con le variazioni imposte dalla gravidanza e poi perderanno il turgore acquisito gradualmente. Il risultato residuo potrà essere migliorativo o peggiorativo ed i parametri che lo determineranno sono del tutto imprevedibili. Nella pratica devo ammettere che raramente mi è capitato di riscontrare peggioramenti post-gravidici in seni operati. Il consiglio comunque è quello di non incappare nel concepimento per almeno 3 mesi dopo la sala operatoria, così da avere un periodo di quiete in cui far ben assestare il risultato.
12Le protesi al seno impediscono l’allattamento?
No. L’allattamento non viene influenzato. Per certi casi potrebbe essere più probabile sviluppare qualche mastite, gestibile farmacologicamente.
13La sensibilità dei capezzoli viene alterata?
Dipende dal tipo di intervento e dall’incisione che viene effettuata. Solitamente non viene influenzata per incisioni sul solco mammario, mentre può risentirne per incisioni sul perimetro areolare.
14Il fumo è una controindicazione all’intervento?
Generalmente si. Occorre quantomeno ridurre drasticamente le proprie abitudini prima dell’intervento. Almeno 4 settimane prima e 2 dopo. Il fumo riduce la vascolarizzazione e la perfusione dei piccoli capillari, aumenta il rischio di infezione e di cattiva cicatrizzazione.
15Potrò indossare tutti i tipi di reggiseno?
Personalmente do riferimenti molto precisi alle mie pazienti, le quali indossano il reggiseno post-operatorio (da me fornito) per il primo mese e poi vieto l’uso di reggiseni con ferretti e ancora più con push-up per almeno 4 mesi. Trascorso questo termine, scoraggio sempre l’uso di reggiseni “vincolati” a favore di quelli più morbidi e fascianti. Il nuovo seno, infatti, non deve essere sostenuto in modo drastico ma soltanto avvolto e contenuto. Reggiseni troppo conformanti rischiano di dislocare le protesi a lungo andare. Reggiseni con ferretto possono essere indossati occasionalmente.
16Le cicatrici della mastopessi sono molto visibili?
Sebbene sia l'intervento mammario che comporta le ferite chirurgiche sul seno più estese, essere si rivelano essere molto poco visibili a distanza di qualche mese. Salvo le eccezioni in cui vi sia una tendenza all'ipertrofia da parte della cute del paziente predisposto, la stragrande maggioranza delle ferite si rivela essere nel tempo ben meno visibile delle impronte lasciate dai ricami dei reggiseni!
17La correzione del capezzolo introflesso compromette i dotti galattofori? Impedisce allattamenti futuri?
Certamente, infatti poiché l'origine dell'introflessione del capezzolo è data da una eccessiva brevità dei dotti stessi, è solo interrompendoli e rimodellando il capezzolo che sarà possibile ripristinarne la forma.